giovedì 29 gennaio 2015

Rifatemi i soldi del biglietto...

Ubriaca.
Ubriachissima.
Mi sembra di essere su The Truman Show.
Non voglio autocommiserarmi ma...
Ho mentito...a me stessa, agli altri ma soprattutto a me stessa.
Per me aprirmi così a qualcuno non è stato facile. Diciamoci la verità ...dopo 10 anni passati a prendere e dare bastonate, lasciarmi andare a qualcuno al punto da raccntargli tutto di me, al punto da farmi vedere sciocca e senza difese...al punto da farmi vedere struccata e in leggings per Dio....per me questo è aprirsi...sono stata stupida e avventata. Io e questa stronzata romantica che capisci che la persona accanto a te è quella giusta quando ti senti te stessa....STRONZATE.
Ho 28 anni suonati e nessuna teoria che ho avuto e appreso fin ora ha funzionato.
Eccomi qui , sulla moquette grigia della mia stanza, attorno a me sembra che sia esplosa una bomba.
La fidata bottiglia di vino rosè al mio fianco. Suonerà alcolista ma fin ora è l'unica cosa che non mi ha mai deluso.
Fumo la quattordicesima sigaretta e non so più onestamente cosa pensare.
MI dicono tutti che mi piace complicarmi la vita. Ma diciamoci la verità ....certe cazzate mi sono capitate.
NOn mi sono cercata nulla di quello che mi è successo. Devo forse diventare una di quelle stronze frustrate, emotivamente stitiche che ringhia ogni volta che si avvcina un uomo? Piuttosto mi ammazzo.
Ho sempre cercato di non fare pagare al numero 2 quello che ha fatto numero 1.
E forse è quello l'errore. Forse dovrei portarmi dietro un taccuino in cui appunto tutte le volte che mi hanno fatto male e leggere  e rileggere finchè non mi viene voglia di chiudermi in un fottuto eremo. O in clausura, murata viva come la monaca di Monza.
Ho  mentito e l ho capito solo oggi.
MI sono vista con Lewis per un caffè.
Eccomi qui, seduta nel mio ristorante , dopo 9 ore a lavoro, alzata all'alba. Mi sono pure cambiata per non sembrare una folle.
Eccomi qui con i miei colleghi che mi sorridono convinti che mi aspetti un appuntamento galante.
Sapessero..
Avessi saputo mi sarei ficcata un pigiama, avrei affittato tutte le stagioni di sex and the city ,si anche i film, e avrei comprato 5 pizze, una per me e le altre 4 per le mie personalità multiple.
Invece no, eccomi che guardo l'orologio, Sono le 16:15 . Esco nella neve....una nevocata folle....aspetto sul marciapiede e vedo nella foschia Lewis.
MI avvicino...mi è mancato, lo saluto e mi faccio piccola tra le sue braccia, mi è mancato.
Ci avviamo verso Leaf la solita caffetteria, lui chiacchera dle più e del meno io non riesco nemmeno a respirare per il freddo, ho le mani viola, poi bianche. Ok è ora di entrare al caldo prima che muoia di ipotermia...sarebbe stata un opzione sicuramente più eccitante di quello che mi aspettava.
Speravo di trovarmelo davanti e non provare nulla ma non sta andando così, mi è mancato.
Entriamo da Leaf, non hanno torte, ce ne sono due tristissime. MI rifiuto, lo prendo per mano ed sco.
"Andiamo là..alla Bakery sai, a un paio di porte di distanza"
Mi segue senza protestare.
Apro la porta e già punto i cupcakes sul bancone....ma qualcos'altro attira la mia attenzione...qualcos'altro a due tavoli di distanza.
Quei capelli neri...non può essere.
Quegli occhi.
Quello stupido cappotto,,,,
Rick...
NO.
No..
Dio ti prego NO,
MI vede, vede Lewis . E so già cosa pensa....che mollato uno sono passata all'altro....e diciamoci la verità non è forse questo quello che ho fatto? Magari non intenzionalmente....Ho provato solo a seguire il cuore e guarda dove cristo di Dio mi ha portata.
In una caffetteria con le persone che mi hanno promesso cielo e terra e poi mi hanno mandata al diavolo...nello stesso momento, nello stesso posto.
Non posso scappare.
Chiedo un tavolo per due e quella povera incosciente della cameriera mi da il tavolo accanto al suo. MI rifiuto...
"MA NON POSSIAMO SEDERCI IN FONDO?" Chiedo al limite della disperazione. Lewis non capisce, Rick capisce male.
Mi vado a sedere al limite dell'isteria.
MI sento come un cane braccato.
No NO NO.
Sono 10 giorni che mi chiedo come sarebbe stato rivedere Lewis, dovevo concentrarmi sui miei sentimenti e per un motivo o per un altro non riesco a scindere l'uno dall'altro.
Il signore me li mette e toglie da davanti nello stesso momento.
Mi concentro su Lewis. Rick è dietro di me, alle mie spalle, letteralmente nel mio passato.
Ok sarà anche seduto li, ma non fa piu parte di me.
Lewis si toglie il cappello  e i suoi stupidi capelli disordinati sono tutti all'aria, glieli sistemo. MI è mancato. Beviamo il caffè...gli rubo un pò della schiuma del cappuccino e sono triste pensando alla spensieratezza con cui lo facevo prima.
Mi parla dei mille progetti universitari e lavorativi e piu parla piu sprofondo....non ha tempo. Non ha tempo per me, non c'è spazio nella sua vita per me.....di nuovo.
Aveva detto che si sarebbe dato una regolata , che avrebbe sistemato i suoi problemi....invece a quanto pare sono stata messa di lato per degli impegni universitari...non posso fare  ameno di sentirmi inutile...svalutata.
Mi irrigidisco, iniziamo a discutere.
"Eri pazzo di me....non riuscivo a impedirti di mandarmi sms,camminavi miglia per me, mi pensavi tutto il giorno o cosi dicevi, non smettevi di baciarmi. Mi facevi sentire come una dea e poi una mattina ti alzi e decidi che devi pensare a te....sarai pure un bravo ragazzo ma.....com dovrei sentirmi?"
"Lo sai che tengo a te, alla fine rimango della mia scelta" mi guarda disperato" pensavo avessi capito pensavo fossi daccordo"
"Lewis non hai smesso un fottuto secondo di mandarmi sms.... è divertente come tu mi dica che sei troppo impegnato , che sei emotivamente non disponibile , che non vuoi una relazione ma mi mandi sms ttt il giorno chiedendomi come sto, cosa ho mangiato e come mi vanno le giornate.
E poi ecco...la consapevolezza mi colpisce come u treno in corsa.....era solo gentile.
Ahhhhhh ho infranto la mia unica regola. Mai fidarsi delle persone buone con tutti, non sai mai se agiscono perchè sono davvero interessate o perchp hanno la sindrome di Madre Teresa di Calcutta.
Ne parliamo, allontano il piatto di Brownies....devo smetterla di ordinare cibo che mi piace in queste situazioni....è come mettere la propria canzone preferita come sveglia...finisci con odiarla.
Più parliamo piu mi rendo conto che lui è felice cosi...mi inferocisco...."Ti avevo detto di smetterla di dirmi quanto fossi bella, attraente ed emozionante....ti avevo detto che è quello che mi dicono sempre tutti prima di andare via per sempre,...ti avevo detto che non era il momento di giocare con me.
 Cristo,"
"Pensi lo abbia fatto intenzionalmente? Non ti ho usata come un oggetto...è capitato.
"è capitato....è come essere investiti da un bambino ubriaco...non lo ha fatto apposta, è capitato...sicuramente nessuno voleva farmi  male intenzionalmente ma ora sto male...fa male....E NON è COLPA DI NESSUNO SE NON MIA CHE HO DECISO DI ATTRAVERSARE LA STRADA?"
Non sa cosa dire, non ho piu coglia di sentirlo.
"Ok, questo è quello che accadrà,  tu non dirai più una sola parola, io pagherò il caffè , mi alzerò e non ti voglio mai più sentire o vedere,...perchè scoprire che sei rimasto accanto a me per gentilezza quando pensavo che fosse perchè in realtà avessi sentimenti ancora vivi per me...non ce l afaccio capiscimi. Come ...COME ho potuto pensare di avere lo stesso impatto su di te che tu hai avuto su me. Questa è casa tua, hai i tuoi amici , la tua vita, sono solo una ragazza con l'accento strano e i capelli rossi ,,,una novità,,,quella notte di capodanno hai pensato che forse con me saresti cambiato che forse avrei potuto "aggiustarti" e come tutti gli altri jai capito che non posso fare il miracolo e mi hai messo di lato, Dio...pensi di essere il primo? Mettiti in fila."
"Pensavo avessi capito...non so cosa dirti.."
"Ti ho detto di non dire più nulla Lewis. Qui ci sono i soldi, Goodbye."
Afferro la borsa, le guance infuocate, fa il gesto di alzarsi e seguirmi ma sono più veloce, scatto in piedi e vado via e non me ne frega un cazzo se Rick mi sta guardando...se Rick ha sentito".
Esco, il freddo è sconcertante...mi metto alla fermata, il vento mi flagella la faccia e le mani, le lacrime mi si ghiacciano negli occhi, tutto il corpo è scosso dal tremore per il freddo.
Piango nell'autobus.
Con il trucco giù per le guance entro In un negozio e compro una bottiglia di vino...
Non ce la faccio più.
Sto combattendo per la vita che voglio, per la mia indipendenza , non appena mi convinco che forse sola è meglio arriva qualcuno con le giuste parole e i giusti atteggiamenti .
La cosa che mi scassa di più la minchia è che ho letteralmente consumato un tubetto di perfettoe costosissimo eye liner per queste teste di cazzo.

mercoledì 28 gennaio 2015

Che poi a me la vaniglia nemmeno piace

"A dire il vero Rafi, ho esaurito la pazienza".
Alzo le mani in segno di resa.
Mi ritiro sulla sedia e allontano il piatto di pancakes.
A dire il vero Rick, l'ho esaurita anche io.
Guardo in basso. Stanca di aspettare, stanca di compiacere, stanca di tutto e stanca ,soprattutto , di lui.
"Ok, capisco..basta che non dici "mi spiace".
"Ma mi spiace".
"Lo so".
Ci alziamo, pago la colazione, usciamo.
Mi sento svuotata, sicuramente triste, lo saluto mentre mi dice di fargli sapere se ho bisogno di lui.
Ah..Non l' ho fatto in passato non vedo perchè dovrei adesso.
Mentre vado verso casa mi fermo ad uno Starbucks...per qualche strano motivo ogno volta che sento di essere all'aria e senza meta, gravito verso un Starbucks.
Mi siedo fuori e il sapore forte di caffè e cannella mi da conforto immediato, mi accendo una sigaretta , mi sono mancate le sigarette. Non mi manca lui.
Quando Lewis è uscito dalla mia casa e dalle mie giornate mi sono sentita come se stessi lasciando andare qualcosa di speciale e di buono.
Ora c'è qualcosa che non va.
Non provo nulla.
Ripenso a quei pochi appuntamenti con Rick e ricordo solo la frustrazione, le ore passate a parlare ignorando quella vocina nella mia testa che mi diceva che c'era qualcosa che non andava.
Per l'amor del cielo, estremamente romantico..mi ha persino portato ad una mostra fotografica e di quadri..ma mentre camminavo per quelle sale e cercavo di trovare un senso a dipinti che mia nipote di 10 mesi avrebbe potuto fare, non potevo fare a meno di chiedermi cosa ci fosse di sbagliato in me.
Lui era perfetto, la location era perfetta ma allora pechè avrei preferito guardare un film horror  mangiando una pizza disgustosamente unta sul divano?!
Una volta a casa, mi siedo in cucina ancora cn la tazza di starbucks in mano, Johnny entra e mi guarda come se fossi una bomba ad orolegeria pronta ad esplodere,
"Come stai?" Mi chiede preoccupato...
"Ha controllato gli ingredienti dei pancakes.."
"Prego?" Johnny mi guarda confuso e si siede...pensa abbia iniziato a dare i numeri.
"Gli ho chiesto, scherzando, se con il suo regime alimentare da amante del fitness, gli fossero permessi i pancakes e lui ha risposto -si, non ho ancora mangiato proteine oggi, ho controllato gli ingredienti".
Johnny mi guarda, io lo guardo.....e scoppiamo a ridere...per 10 minuti.
Oh al diavolo Rick, tu hai finito la pazienza?
MI ha detto che non riusciva a controllarmi....e mi sono sentita come una spcie di cavallo selvatico che non sai gestire....che non sai come cavalcare.
JOhnny esce ridendo, sollevato che Rick sia uscito dalla mia vita.
Rimango li a fissare il pavimento e mi sento improvvisamente sollevata anche io.
Non lo devo aspettare più, nessuno che mi fa sentire inutile o poco importante, nessuno che mi guarda dall'alto in basso, nessuno a cui adattarmi.
Guardo il telefono e Lewis mi sta bombardando di sms in cui mi chiede scusa per gli sms della notteprima.
Mi sono svegliata con uno sproloquio ubriaco da parte sua ,in cui attaccava l'Inghilterra etutto ciò che amo di questo paese.
Così dal nulla.
Gli avevo detto che mi veniva difficile stare senza parlargli e mi ha mandato pagine e pagine di sms che iniziavano con "Tu pensi che io sia una brava persona ma ami l'Inghilterra e io la odio e bla bl abla ....." parole su parole contro questo stato.
Spengo il telefono.
Vai al diavolo anche tu Lewis.
Afferro la mia tazza preferita e la scaravento contro il pavimento.
Va in mille pezzi e io mi sento meglio, mi sento bene.
Improvvisamente sono di nuovo io , sola si, ma Dio mio come si sta bene.
Nessuna follia altrui con cui relazionarmi, sono passionale e son instabile e sarò anche un cavallo pazzo ingestibile ma alla fine della giornata  amo alla follia questo paese e ho combattuto per venire qui e diventare chi sono.
Non sarà Rick a convincermi che sono troppo, non sarà Lewis a convincermi che ho sbagliato direzione.
Fiera di chi sono e di ciò che ho fatto mi alzo e mi vesto per andare a lavoro..
Ballo in camera mia , canticchio mentre vado a lavoro e passo una splendida giornata.
Mi sento libera, come non mai.
POvero Rick, mi ha guardata dicendomi "So chi sono, sono Vanilla( modo inglese per definire le cose semplici quasi banali) , non sarà emozionante ma sono stabile."
Non sono Vanilla, nemmeno mi piace la vaniglia. la trovo noiosa...è la base di molte cose ma non può essere tutto lì.
Fine della questione.
Una volta a casa trovo altri sms di Lewis, mortificato, lo richiamo.
Chiede scusa mille volte, lo perdono, ne diciamo di stronzate quando siamo arrabbiati e non dimentichiamoci che è la persona che mi ha portata per mano dal medico e ha promesso di essere li per me quando ne avrò bisogno, ci riappacifichiamo.
Nei giorni seguenti non smettiamo di sentirci, mi fa sganasciare dalle risate anche in momenti in cui non mi va di sorridere.
So che è speciale, so che mi manca, so che mi è mancato anche mentre uscivo con Rick, so che comunque ora non è il momento adatto per rivederlo e so che sto bene così.Per la prima volta.
Stamattina controllo il mio conto in banca e rimango sbalordita...MI hanno pagata un fottio di soldi, ci deve essere un errore....una volta a lavoro parlo con il manager.
Paul mi guarda e mi dice "Te li sei guadagnati, nel mese di Dcembre lavoravi anche 50 ore a settimana, goditeli".
Cosa che farei se quei maledetti della banca mi dessero il mio pin .
Ho perso il conto dei pellegrinaggi fatti nell'ultimo mese e mezzo, l'ultimo oggi.
Il manager della banca mi guarda esasperato mentre io imbufalita gli dico che se entro venerdi non ho il pin della mia carta chiuderò il conto.
Sognavo ore di shopping compulsivo. Mi serve tutto.....cibo,vestiti ma soprattutto una piastra per capelli.
Tutto il mio armamentario per mantenere la mia chioma in ordine è andato in ammutinamento nello stesso fottuto giorno.
L'arricciacapelli non riscalda, il fono si surriscalda e la piastra è in coma irreversibile.
Risultato finale, sembro la pecora che scappò per sei anni nella foresta per non farsi tosare.

sabato 17 gennaio 2015

Il ritorno...

Una carbonara sterline 11.95....
Mi stringo nel cappotto e leggo di nuovo il menù appeso fuori dal ristorante italiano.
"Ma sono pazzi?" sussurro mentre guardo i prezzi..
"Anything you like ?"...
Quella voce...
Mi giro lentamente...eccolo li....Rick.
Quegli occhi...
Mi abbraccia ed entriamo nel locale accanto.
Si chiama Cafè Tobac...dire che l'interno è poco illuminato è dire poco.
Pareti rosso sangue e luci basse.
Ci avviciniamo al bancone e mi chiede cosa voglio bere, "VINO" dico con un pò troppa passione nella voce.
MI guarda stranito e mi chiede :"Rosè?" ....ci penso su un secondo, "Yes please", rosè va bene, a metà tra bianco e rosso.., mi serve un attimo di equilibrio per oggi  e mi serve qualcosa di rosa.
Ci dirigiamo verso dei tavolini in fondo al locale, ci sediamo accanto ad un finestra minuscola che da su un altro corridoio del locale.
Mi guardo attorno sembra uno di quei locali a luci rosse..letteralmente...le pareti sono bordeaux....semnbra di essere dentro il cuore di un bue.
Ci accomodiamo e mi chiede come vanno le cose, no riesco a distogliere lo sguardo....quanto è bello....e stavolta noto che nemmeno lui lo distoglie...ho la sua totale attenzione, non mi stacca gli occhi di dosso.
Ogni tanto guarda il mio nuovo tatuaggio sul polso.
Parlo, gli racconto dell'ultimo mese, gli chiedo come è andata ad Oxford...e poi mi rendo conto che non ho ancora bevuto un solo sorso del vino, me ne sono completamente dimenticata....prima volta nella storia.
Parliamo per ore, letteralmente, stiamo li 4 ore e mezza.
Gli dico che il suo comportamento ha fatto a dir poco schifo , mi chiede scusa, mi dice che sa di non essere stato il miglior essere umano del mondo ,mi racconta di tutte le cose nuove che sta affrontando....
E improvvisamente sono meno arrabbiata, non fraintendetemi ,il suo essere un maniaco del controllo e avermi messa di lato per sbrigare le sue faccende non lo dimentico nè tantomeno gli perdono facilmente l'avermi data per scontata o l'avermi fatta sentire così poco importante.
Ma mentre mi racconta gli stravolgimenti che deve affrontare ogni giorno, nelle piccole cose quotidiane, non posso fare a meno di capire come si deve essere sentito prima che tutto accadesse.
Diciamoci la verità...anche io prima di trasferirmi qui ero un pò sopra le righe, un attimino nervosa, un attimino deconcentrata.....un attimino "muflone atterrito che va alla carica".
Gli dico che vedevo un altra persona, gli dico che non ha funzionato, gli dico che era Lewis.
Mi dice :"Oh bravo ragazzo, mi spiace, che peccato".
"si lo so..."mi blocco....alzo un sopracciglio....scoppio a ridere :"Rick....che peccato?Che bravo ragazzo? Certo che lo è , certo che è un peccato ma non dovresti essere TU a dirlo" , ride imbarazzato "Lo so ...io...lo so è la prima cosa che mi è venuta in mente"...Lo ringrazio ironicamente dicendogli che apprezzo la sua empatia ma che non ha funzionato ed è stata una scelta non mia.
Giusto per chiarire che no ho passato 2 mesi a fare la calzetta sul telaio come Penelope ad aspettare lui.
Parliamo ancora, gli racconto della mia casa a mare...mi dice "sembra un bel posto sono certo che mi piacerebbe"..alzo di nuovo il sopracciglio, per un attimo mi vedo con lui a mare a Donnalucata....la pazzia.
Senza che me ne accorga mi sfiora le mani con l'indice, finchè non me le stringe e mentre parlo non posso non notare ogni volta che cerca il contatto fisico.
Ad un certo punto un ragazzo (probabilmente sbronzo) si ferma a guardarci dallaltro lato della finestrella, ci chiede scusa e ci dice che non può fare a meno di guardarci perchè sembriamo in una scena romantica da film....Io ridacchio compiaciuta Rick scherza con lui. Sono in brodo di giuggiole...
Gli squilla il telefono....oh per l'amor del cielo non di nuovo Chris....no è Chris...è Matt, un suo amico , gli dice che è con me....questo è un buon segno....non sono più "un amica".
Stacca e gli dico che temevo fosse Chris.
MI guarda stranito....non ce la faccio...sbotto.
"Si, sai..Chris....il tuo coinquilino..quello che viene al rist0orante e non mi saluta, quello che non mi risponde se gli chiedo qualcosa, quello che sente il bisogno di comprare latte alle 23:30 Domenica sera e dimentica le chiavi in casa ,E COMUNQUE A CHI CAVOLO VIENE IL BISOGNO DI LATTE ALLE 23:30 DI DOMENICA SERA?"...mi sento meglio...mi sento moooolto meglio.
MI guarda un pò sconvolto..."Hem..non lo so...a qualcuno che ne ha bisogno per colazione?...e poi sai ha problemi da un orecchio magari non ti sente"...."rispondo che a quanto pare è pure cecato perchè mi guarda e si gira da un altra parte.
Cambiamo argomento..parliamo del lavoro, del mio, del suo che ancora non c'è...
Va a prendere di nuovo da bere, stavolta chiedo qualcosa che non abbia alcool, non voglio ubriacarmi....perchè non beve alcolici maldizione a lui?
"Rick perchè non bevi alcolici maledizione a te?"
Non ne beve punto, non fuma punto, non si droga punto....ho come l'impressione che nella sua famiglia tutti fumino e bevano e per essere "diverso " ha adottato uno stile di vita da asceta....
MI rigiro distrattamente tra le mani la lattina di ginger beer che sta bevendo...15gr di zucchero...QUINDICI???  "Cristo, c'è più zucchero in questa lattina che in una torta intera".
Ah BECCATO...allora non sei così perfetto...ha un debole per lo zucchero..
Povero in realtà non ha mai detto di essere perfetto...ma non ha dipendenze....che Dio ,mi aiuti.....vedo molte incomprensioni in futuro..
Mi fa un sacco di dmande, dopo un pò gli scappa uno sbadiglio.gli chiedo se vuole andare, con mio sommo piacere fa "no" con la testa , mi fissa con quegli occhi e mi dice :"la notte è giovane, non ho nessun altro posto in cui essere".
Mentre parliamo gli chiedo se i suoi amici sanno cosa sono....
Mi guarda stranito...
OK riformulo...."Do they know what.."non riesco a poensare ad altri modi .."what i am....hem....right...what am I?"
Mi viene incontro...."Intendi se loro sanno cosa sei per me?"....uh suona meglio...più carino..
MI stringe le mani:"non è affare loro, non è affare di nessuno, finchè non sappiamo noi cosa è questo "e indica me  e lui..." finchè non lo sappiamo non è affare di nessuno".
Gli dico che non mi va più di giocare, che mi piace, che sta andando bene e che mi sento a mio agio e che non mi dispiacerebbe rivederlo per un altro appuntamento.
Mi stringe ancora di più le mani :"Good, perchè ti voglio rivedere anche io, e questo non è un appuntamento...voglio invitarti a cena, un vero appuntamento". Oh merda...questo fa sul serio...tipo old school, non è che arriva in giacca e cravatta...che cazzo mi metto...
Scherziamo ancora e gli metto una mano tra i capelli, sono nerissimi e lisci....e improvvisamente una fitta...i capelli di Lewis..quanto mi piaceva giocarci quando lo abbracciavo, erano sempre disordinati e aveva bisogno di tagliarli ma erano adorabili....lui è adorabile.
Ho  un altra fitta, riesco a malappena a tenere fuori dalla testa i flashback tipo video romantico anni 90 dei Backstreet Boys, in cui ci baciamo o facciamo cose assieme, spensierati....io senza un filo di trucco, serena.
Mi tiro un pò indietro sulla sedia...ho un malditesta feroce, dovrei tornare a casa....Poi lo guardo e non penso più a nulla.
MI siedo accanto a lui, mi accoccolo su un suo braccio e lui mi bacia la fronte, in maniera dolce...
E mi si svuota la testa, sento la sua mano che mi accarezza una gamba, partendo dal ginocchio e salendo e mi toglie il fiato.
Sono le 12:30 , siamo stati qui una vita, decidiamo di andare....una volta fuori mi dice di mandargli un sms appena arrivo a casa, mi promette di rispondere stavolta.
Gli dico che prendo un taxi, mentre provo a prenotarne uno stiamo li abbracciati, Dio non vedo e non sento nient altro quando sono tra le sue braccia.
Mi guarda dall'alto...lo guardo dal basso...ci sorridiamo ..prima che possa chiedermi se tornerò a casa frustrata come sempre, mi bacia.... non vi nego che le ginocchia per un attimo mi hanno ceduto...e lo stomaco mi si è sciolto.
Torno a casa....ci mandiamo il classico messaggio "sono a casa sana e salva etc etc".
Mi infilo il pigiama ncora stordita, sento la porta d'ingresso aprire e chiudersi.....corro nel corridoio e salto al collo di Johnny.....gentile mi trascina ancora attaccata a lui in camera sua e mentre si fuma una sigaretta e io mangio biscotti all'avena, riempiendogli di molliche il letto, gli racconto di Lewis....gli dispiace.gli piaceva..mi vedeva felice......gli racconto di Rick..gi dispiace ancora di più....non gli piace..mi ha vista troppo infelice.
Stamattina mi sono svegliata scombussolata, non posso credere di aver perso Lewis.Non posso credere di aver ritrovato Rick.
Non posso credere di aver mangiato un intero pacco di cereali in un ora.

venerdì 16 gennaio 2015

La dolorosa selezione naturale ...


Poco fa, pochi secondi fa Lewis è uscito da camera mia e dalla mia vita!
Sono seduta sul mio letto, rannicchiata , non smetto di piangere.
Sta accadendo tutto in fretta e forse è meglio così.
Faccio quello che in momenti in cui mi sono sentita persa mi ha aiutata, mi siedo al pc e mi accendo una sigaretta.
Non fumo da 2 settimane, il sapore del tabacco sa di casa, ha l'odore dello studio di mio padre, ha un odore affumicato.
Sa di Lewis...
Non piango più.
Non ho visto Lewis per qualche giorno perchè stava preparando un esame...ho letteralmente solo ed esclusivamente lavorato.
Grazie a Dio ho il lavoro al ristorante.
Oggi primo giorno libero in una settimana, mi alzo pigramente, pigramente mi preparo la prima di una lunga serie di tazze di tea verde, pigramente guardo un film alla tv e alla fine mi arrendo e vado a farmi una doccia.
Lewis mi scrive proprio quando decido che possono andare tutti al diavolo.
Vuole vedermi, viene da me.
Mi fa piacere, si sono ancora confusa per Rick ma diciamoci la verità non è che mi abbia bombardata di sms da quando è tornato in città tre giorni fa, forse devo solo lasciarlo indietro e accettare che questa nuova persona nella mia vita mi da molto di più.
Lewis mi scrive che è quasi arrivato, poco dopo mi suona di nuovo il telefono.
Rick.
Oh per l'amor di Dio.
Ma stiamo scherzando? Aspetto da giorni un segno di vita e decidono di darmelo nello stesso quarto d'ora?
Chattiamo per un pò di banalità e mentre Lewis bussa alla porta d'ingresso, Rick scrive:"Ti va di bere qualcosa assieme stasera?".
No vabbè....ma...tutti nello stesso giorno?????
Mi alzo per lo shock  e la fretta, inciampo e casco a terra...rido inizio a ridere come un isterica.
Sembra un telefilm, sento che da un momento all'altro partiranno le risatine.
Vado ad aprire la porta, lo faccio accomodare e metto il silenzioso al telefono.
Non so che fare. Letteralmente.
Ma a quanto pare le cose  vanno come vogliono.
Come devono...
Lewis non mi abbraccia, non mi bacia, si siede sul mio letto, mi dice che vuole parlare ma io sono serena.
Non mi sento mai in pericolo di essere ferita con lui.
Appoggia la schiena al muro e inizia a guardare un punto non ben definito del mio pavimento.
"Ho avuto modo di pensare in questi giorni"...mi dice con la voce cupa, lo guardo sorridente, so che è insicuro , so che ha casini in testa ma non so quello che sta per dirmi.
"Mi serve spazio".
Il cuore mi affonda di qualche cm.....ok, calma....forse è meglio così...forse anche io...
Inizia a spiegarmi che si deve dare una sistemata ai pensieri, che in questo momento non può farlo con me accanto, che si sente un folle e che forse è un errore ma non può vedermi più...
Più parla più il mio sorriso svanisce, lentamente.
Capisco tutto quello che dice, non sento nessun sentimento di odio o ingiustizia, è strano , mi inizio a sentire sempre più triste.
Lo vedo onestamente infelice mentre mi dice tutte quelle cose....
Lo faccio parlare, per 10 minuti parla solo lui.
Smette.
"Capisco", gli dico......poi mentre parlo mi si rompe la voce, e due lacrime enormi mi escono dagli occhi, vedo il panico nei suoi occhi, cerco di trattenermi ma non funziona.
"Tutto quello che dici è giusto ed è gentile da parte tua non volermi fare male mentre cerchi di rimettere insieme i pezzi della tua vita ma....."e scoppio in singhiozzi.....non riesco a non pensare al pomeriggio del suo compleanno...io e lui che mangiamo il cupcake, lui che mi bacia ancora sporco di cioccolata, la mattina in cui mi porta dal dottore e sta ad abbracciarmi da starbucks , parlando con me e facendomi ridere anche quando non avevo nemmeno la forza di sorridere....la notte di capodanno in cui mi riaccompagna a casa e cammina per mezz'ora in più solo per assicurarsi che arrivo sana e salva.
"Capisco tutto, ma non sono un bambolotto con cui si può provare e poi se non funziona si mette di lato..se sapevi di non essere pronto perchè ti sei avvicinato a me?"
Mi abbraccia, mi spiega ancora e io per quanto triste non riesco ad arrabbiarmi.
"Ok Lewis, capisco ....".
Lo abbraccio, gli piango sulla maglietta, gli chiedo scusa e gli chiedo di andare via prima che la comprensione lasci il posto alla disperazione immotivata e inizi a pregarlo di restare, gli dico che se avessi la certezza che lui è la persona giusta farei di tutto pe fargli cambiare idea, che combatterei per lui...ma che non posso ...perchè c'è quest'altra persona...perchè non so se effettivamente finirei con il farmi male mentre lui si rimette in sesto....perchè non so se stare con me gli farebbe più male che bene...
Mi abbraccia, mi stringe le mani , "Im sorry Rafi"....."Me too Lewis...Thank you for everything".
Mi blocca , "non ringraziarmi, sei una delle persone più dolci e gentili che abbia mai avuto la fortuna di incontrare."
Scuoto la testa mentre mi escono ancora lacrime, gli prendo il viso tra le mani e lo guardo in quegli occhi azzurro mare..."No, grazie per essere stato il primo posto sicuro in mesi di totale solitudine e paura, grazie per esserti preso cura di me e avermi preso per mano in giorni in cui sarei stata ancora più sola e spaventata".
Non dice nulla, mi guarda disperato.
Mi abbraccia e improvvisamente non ce la faccio....Improvvisamente lui è Alex e io sono la vecchia me e siamo in Italia e il dolore è estremo, i nervi sono di nuovo scoperti e le vecchie ferite si stanno riaprendo e non lo posso permettere.
Lo allontano gli chiedo di andare via.
Si alza e si mette il suo stupido cappotto grigio, mi alzo in piedi sul letto...unico modo per essere faccia a faccia con lui,..
Lo abbraccio di nuovo.
Si allontana, mi guarda di nuovo triste, sposto gli occhi sulla mia scrivania e vedo la candelina del suo compleanno, gliela dò...
"è la tua candela, la tua torta, il tuo compleanno...il tuo desiderio...."
La prende, non dice nulla, esce...
E io mi siedo sul mio copriletto e inizio a piangere....
Piango così per un pò senza capire bene cosa stia succedendo, se è un bene o il peggior errore.
Se la persona che è uscita da questa stanza era una di quelle che sono solo di passaggio, che incontri solo perchè hai bisogno di loro per un pò, che a un certo punto devono andarsene per fare posto ad altro....
O se è una di quelle persone per cui vale la pena combattere, una di quelle persone che ha solo bisogno di essere amata incondizionatamente per rimettere insieme i pezzi .... Pezzi che qualcuno più grande e più cattivo di me in passato ha frantumato.
MI chiedo se è la persona che ero io fino a qualche anno fa...
Prendo il telefono cercando il conforto di voci amiche e trovo l'sms di Rick che mi chiede di vederlo alle 20:30 in centro.... Scrivo di si .
Lo incontrerò stasera.
Forse questa è la selezione naturale di Darwin, forse c'è un motivo per cui Lewis è uscito lo stesso giorno in cui Rick sta provando ad entrare...
O forse no.
Forse è tutto casuale...
Ma devo credere che un motivo ,dietro tutto questo caos, c'è!



giovedì 8 gennaio 2015

Ma mi prendete per il culo??

Devo fumare.
Non fumo da Lunedi....no da Domenica sera.
IO HO BISOGNO DI FUMARE.
Anche perchè per il nervosismo sto mangiando tutto quello che sta abbastanza fermo da permettermelo...letteralmente.
Sento il bisogno di esagerare...in un qualunque aspetto della mia vita,mi ammazzerei di shopping ma non ho nemmeno la carta ancora, berrei ma sto prendendo medicine, fumerei ma i miei polmoni mi stanno marcendo dentro....quindi mangio...tutto.....tutto il giorno.
Ieri era il compleanno di Lewis, tra un colpo di tosse e una soffiata di naso mi rendo presentabile , gli compro un cupcake e mi avvoltolo un nastro rosso attorno alla vita....non avevo molte idee, soldi, tempo per trovargli un regalo quindi mi sono limitata a regalargli......me! Tadaaa! Tanti auguri bla bla bla.
Dopo la seconda ora di ritardo inizio a fissare il cupcake affamata, il nastro mi stringe troppo e mi gira la testa per il raffreddore.
Ma dove cazzo è finito?
Gli mando un sms per dirgli che è un cretino e mi risponde con un :"Fuori".
Vado all'ingresso, apro la porta ed eccolo lì con il suo sorriso gentile che dice "I'm sorry, i'm sorry , i'm sorry" 2000 volte.
MI abbraccia, lo abbraccio, è fradicio.
"Ma piove?Ma hai camminato sotto la pioggia? Ma sei folle?Perchè cavolo non usi i mezzi pubblici?"
"Ha appena iniziato e lo sai che non mi piacciono gli autobus...ma che hai qui?!" e mi tira il nastro...
Improvvisamente ricordo ...ah già...."Happy Birthdaaay" urlo pimpante....scoppia a ridere.
Lo porto in camera mia e indico il dolce con l candelina accesa, messo lì sul tavolo...da ore.
"Happy Birthdaaaaay" urlo di nuovo.
Ride, mi abbraccia.
"Era da una vita che non ricevevo una torta per il mio compleanno".
Lo guardo sconcertata...ma....ecco nemmeno mi inoltro nella discussione "le torte sono importanti soprattutto per il compleanno"..
Ci sediamo sul letto, ci dividiamo il dolce, mi bacia ancora ricoperto di glassa al cioccolato.
Si, sembriamo due cretini.
E sembriamo teneri.
E lui sembra felice.
E un pò lo sembro anche io...
Improvvisamente si ricorda di qualcosa e va il cappotto inzuppato che ho lasciato ad asciugare sul termosifone...
Esce dalla tasca un Dvd e una scatola di sciroppo per la tosse.
"Pensavo ti potessero servire.."
....è il suo compleanno...e mi ha portato comunque qualcosa...io avrei dovuto fare un regalo a lui...
Passiamo la serata così, sul letto, a guardare film , a baciarci e a parlare di chi eravamo e di chi siamo e di chi vogliamo essere...passano così 5 ore e nemmeno me ne accorgo.
Va  a casa.
Mi sarebbe piaciuto se fosse rimasto.
Mi manda un sms:"Mi sarebbe piaciuto rimanere.."
Stamattina vado a lavoro, non va troppo male, non c'è confusione....mi soffio il naso 80 mila volte ma non sto male come Lunedi.
MI aspetto che Lewis entri al ristorante ogni secondo ma non lo fa, mi aveva detto sarebbe passato , mi scrive un sms in cui ,disorganizzato com'è , mi spiega che non sapeva quando passare perchè non sa quando ci sarà poca gente.
Mi mandano a casa prima perchè c'è poco da fare.
Ne approfitto , mi sento ancora un pò una schifezza e domani mi devo alzare alle 6.
Mangio mentre lascio il ristorante, mangio sull'autobus e mangio a casa.
Sembro un bue femmina incinta.
Me dvo regolà...
MI siedo sul letto e prima che me ne accorga scrivo a Rick:"Hello"
Mi risponde subito , mi chiede come sto, ci scriviamo quattro cazzate, mi dice che torna settimana prossima perchè li si sente inutile.....sprofondo, ma come settimana prossima, ansia, è troppo presto.
è troppo presto.
Ok amen.
Io:"Rick ti devo chiedere una cosa...anzi due...posso??"
Rick:"Vai"
Io:"Perchè sei andato via senza salutare?!"
Rick:"Sono passato al ristorante ma eri impegnata"
Io:"lo so , ti ho visto, hai una vaga idea di quanto ci sia rimasta male quando sei andato via?"
Rick:"Scusami, errore mio :("
Io:"Gia...beh...è andata ormai...un po come quando ti ho scritto dopo l'evento in biblioteca e non mi hai risposto...."
Rick"Hai ragione, se ti può consolare non ho scritto nemmeno ai miei, volevo solo farla finita con quella giornata"
Io:" capisco...in realtà no....insomma puoi capire perchè non mi sentivo come se fossi in cima ai tuoi pensieri...o anche solo tra i primi 70....ero triste quando sei andato via, ho iniziato a lasciarti andare, immagino che avessi iniziato a provare qualcosa per te...poi ho semplicemente smesso di chiedermi come stessi e mi sono arresa."
Io:"Ultima domanda...perchè cazzo non mi hai scritto la sera della festa di nadia?"
Rick:" è inutile mentirti, me ne sono dimenticato, ero cosi preso dall'essere con loro che non ci ho piu pensato ma ti chiedo scusa"
Io:" non sono arrabbiata, siamo cio che siamo e proviamo ciò che proviamo....Tu sei questo!"
Rick:" voglio comunque vederti quando torno, voglio almeno poterti portare fuori a cena e vedere come ci sentiamo l'uno verso l'altra, se non va e non ne vuoi sapere piu nulla di me lo capirò e possiamo restare amici ma magari decidiamo di portare questa cosa avanti"
Rick" In pratica...ti vorrei chiedere di uscire, per un appuntamento ".
....................................Ululo. Mi stringo la testa tra le mani, "no no NO NO " MA COME, ma come un appuntamento?? Ma...avevo rinunciato a te maledizione, ti ho pianto pensando che non era cosa che potesse andare e ora torni alla carica?
L'idea di essere seduta di fronte a lui....fosse anche McDonalds....mi tremano le gambe e mi partono le farfalle nello stomaco.
Lo so gia che se me lo trovo davanti sragionerò...il giorno può diventare notte e il bianco può diventare nero, non mi accorgo più di nulla quando è nella stessa stanza con me, come cavolo faccio a mantenermi lucida in un appuntamento.
Un appuntamento, avrei ucciso per poter stare seduta davanti a lui, senza interruzione, senza altri attorno, senza dubbi sul perchè si trovasse li.
Non riesco nemmeno a guardare le foto, quegli occhi, non lo so cosa è ci deve essere una spiegazione scientifica.
E poi mi vengono dei flashback.
Lewis che mi bacia ancora sporco di glassa al cioccolato, Lewis che mi stringe la mano mentre mi trascino dal medico, Lewis davanti la mia porta di casa, bagnato come un pulcino , Lewis che mi accompagna fino a casa la notte di Capodanno e mi bacia nonostante sia cosi nervoso che gli tremano le mani.
Le sue lentiggini, gli occhi azzurri che cambiano in base al tempo,la sua barba che mi irrita la faccia , Lewis che non prende mezzi pubblici, Lewis che ha imparato a suonare il pianoforte da solo, Lewis che ha avuto una vita difficile e instabile, Lewis che quando andiamo a bere un caffè mi fa sempre rubare la schiuma del suo cappuccino.....
"I see..." ...rispondo così a Rick.
"Capisco" ..non so cosa dire, non so se dire si o no, non mi muovo...non vado avanti e non vado indietro.
Sono completamente paralizzata dall'enormità della scelta.
Non fraintendetemi, potrebbe andare a schifio con entrambi, anzi è molto probabile, non è che sto qui a scegliere  il futuro padre dei miei figli.
Però ciò che sceglierò di fare mi definirà come persona.
Scelgo la bellezza ?L'attrazione folle che non ti fa capire più un cazzo e che probabilmente nasconde una persona alla Doria Grey?
Scelgo di continuare a conoscere una persona che in una settimana mi ha dato più di quanto avessi mai chiesto?
Scelgo di mandare a fanculo tutti e rinchiudermi in un eremo con delle capre?
Dio...caro , caro dolce Dio, quando salendo su quell'aereo ho detto "spero almeno di incontrare un bel paio di occhi azzurri"..intendevo UN PAIO....uno...UNO SOLO...UNA SOLA PERSONA CON SOLO DUE OCCHI.....e un solo problema con cui commattere.
Ma sono in Inghilterra...tutto è il doppio...gli affitti, la sterlina, il divertimento, la felicità ...e u burdello!

martedì 6 gennaio 2015

E alla fine arriva Lewis....

Male, mi sento male.
Non può essere un semplice raffreddore, questo è Ebola signori miei...questa è Peste Nera...
Tossisco durante tutto il turno, gli starnuti non li conto più, nessuno mi capisce parlare perchè ho perso la voce e non riesco a pronunciare più alcuni suoni avendo il naso chiuso.
Mi accuccio dietro il bancone, mi lamento come un cane appena investito, non mi arriva ossigeno al cervello, respiro male e quando tossisco è come se mi si spaccassero i polmoni.
In qualche modo si fanno le 10 di sera e finisco, mi trascino a casa nella notte gelida, sento la febbre alta. Mangiucchio qualcosa in cucina ma non sento i sapori, di fumare non se ne parla. Lewis mi chiede premuroso come sto.
Per mezzanotte sto malissimo, la testa mi esplode e mi fanno male ossa che nemmeno sapevo di possedere....quel senso di disperazione che ti viene solo quando stai così male inizia a prendere il sopravvento, mi sento sola e mi sento uno schifo e mi sono rotta le palle.
Mi soffio il naso per la centocinquantesima volta, sono circondata da fazzoletti, sono emotiva e mocciolosa, mi arrendo, scrivo a Lewis.
"Vieni?"
Lewis:"Ora?"
"Please"
Lewis:"Finisco alle 2 di notte, l'ultima band registra alle 12"
"Please"
"Ok, non ti preoccupare, mi voglio assicurare che tu stia bene"
MI addormento, o svengo.
Mi sveglio alle 2, è fuori dalla porta.Mi infilo un cappotto pronta ad uscire per pagargli il taxi ma lo trovo li da solo, con il suo stupido cappotto senza 2 bottoni e il cappello calcato sulla testa. Lo faccio entrare , mi abbraccia, non ho le forze, mi trascino in camera da letto, do due colpi di tosse che mi scuotono le cervella. Mi accascio dolorante sul letto , gemo ,rimbambita.
Lewis si leva cappotto e cappello , credo mi chieda come sto....credo di aver risposto "Di merda", mi trascino sotto le coperte, mi raggiunge, ma prima mi dice che ha un regalo per me , ed esce una barretta di cioccolata dalla tasca.
Da qualche parte nel rimbambimento penso che è un vero peccato che non riesca a sentire i sapori,
Mi accoccolo accanto a lui e con un filo di voce gli chiedo come è andata la giornata, piano piano , mentre racconta , mi sento meglio.
è incredibile quanto sarebbe cambiata questa nottata senza lui qui accanto a distrarmi, non  mi sembra nemmeno di stare così male, do altri due colpi di tosse....mi sbagliavo, muoio.
Mi stringe e mi dice che domani prima di andare all'università viene con me dal dottore.
Gli dico che non c'è bisogno, che è già tanto che è venuto alle due di notte a casa mia solo per vedere come stavo.
Mi dice di non essere sciocca, mi dice che non mi avrebbe mai lasciata sola a marcire nel letto, malata, mi dice che sperava gli chiedessi di raggiungermi.
Mi bacia....Dio quest'uomo è davvero coraggioso....sono struccata, malata, bianca, ho la voce di un fumatore ultranovantenne e praticamente sono un distributore automatico di batteri.
Mi addormento.
Mi risveglio, è ancora notte, mi giro e lo vedo dormire accanto a me, pacifico come un angelo...mi accorgo solo ora di quanto bianca sia la sua pelle.
Mi riaddormento, sempre più dolorante,
Mi sveglia lui verso le 8:00 , sto peggio di ieri, lui è davvero preoccupato. Ho i linfonodi del collo enormi...mi prende il panico, sto morendo .
Usciamo, il cielo è grigio e cupo, piove e c'è freddo.
Rabbrividisco dentro il giaccone, e tremo sotto il cappuccio.
Mi prende la mano e camminiamo per 5 minuti sotto la pioggia ,verso lo studio del medico...mi accuccio più che posso al suo braccio . Si ferma e si mette a ridere, si piega e mi bacia :"Sembri E.T."....Prego?  .....:" Si si E.T. quando lo porta in giro ed è malato....tutta bassa e accucciata con il
cappuccio e che fai quegli strani suoni."
Lewis quegli strani suoni sono i miei polmoni che nel vano tentativo di prendere ossigeno...rantolano.
Entriamo dal medico, tutto prenotato fino a Marzo 2078.
Mi trascino fuori, Lewis fa un pò avanti e indietro indeciso sul da farsi. Io sento freddo e mi sento sconfortata.
Mi riporta a casa, mentre camminiamo , per un breve attimo, sento che quella mano da stringere è tutto quello che ho, sento che forse oggi che sto così male non fa niente se lascio che si prenda cura di me, che mi aiuti a fare qualcosa che sola non avrei potuto...chiama il taxi, andiamo in centro ed entriamo nella clinica, la donna al banco mi fa domande di tutti i tipi.
Arrivata a :"Se non fossi venuta qui dove saresti andata?" la guardo stanca e le dico :"Al cimitero?"...mi guarda, non ride.
Lewis riprende le redini della conversazione.
Quell'impicciona mi chiede pure :"E oggi con chi sei venuta?"
Sto per risponderle :"Fatti i cazzi tuoi brutta mucca"
Lewis mi afferra un braccio e risponde timido e gentilissimo:"Just a friend, Lewis".
Ci sediamo e poco dopo chiamano il mio nome, mi visitano e mi danno un foglio con un sacco di info ...sul raffreddore.
Ma come il raffreddore.
Ho la Spagnola , come minimo, la peste bubbonica...se va tutto bene.
No ho solo il raffreddore.
Lewis mi guarda preoccupato, non è convinto.
Gli dico che ho fame e che gli pago la colazione. 
Andiamo da Starbucks e me la paga lui.
Ci sediamo al piano di sopra su dei divanetti accanto la vetrata e parliamo, di tutto, per ore, fa battute continue, ridacchio con il respiro soffocato dalla tosse, è davvero buffo.


Il sole si fa spazio tra quel materasso di nuovole grige e si riflette su qualche palazzo di vetro, la luce illumina tutta la zona e i suoi occhi diventano di un azzurro sempre più scuro, quando sparisce il sole tornano azzurro chiaro quasi grigi, lo bacio, socchiudo gli occhi e gli guardo la mascella ....ha un pò di barba....quella della lunghezza che uccide per come punge....è rossa... o comunque da sull'arancio, gli guardo le guance con qualche lentiggine, anche le ciglia sono biondo rossastre...
Andiamo in libreria, mi bacia sulla scala mobile e sento dalle casse la canzone "Home " di Gabrielle Aplin...la canzone che mi ha portata fin qui.
La perfezione del momento mi fa vacillare, poi mi rendo conto che in realtà sto davvero male.
Chiamo a lavoro , risponde Tom Collins, mi augura di riprendermi con una voce davvero poco convinta.
Andiamo a pranzo, ma prima ci fermiamo in un negozio di strumenti musicali, non riesco  a staccarlo dal pianoforte.
Le sue dita sottili si muovono velocissime sui tasti,  note tristi , note allegre...fa uscire di tutto da quel piano.
Gli chiedo dove ha imparato a suonare.
Ha imparato da solo, a orecchio.
Mentre andiamo a pranzo mi guardo nel riflesso di una vetrina.
Sono terrificante, ho i capelli spettinati sotto il cappello, non ho un filo di trucco, il colorito di una comparsa dell'alba dei morti viventi e indosso dei leggings vecchi con degli scarponcini che non c'entrano una fava e un vecchio maglione largo che mi lascia una spalla scoperta.
E....udite e udite....Non mi interessa.
Mi guarda come se fossi una fata.
Ci sediamo e mangio un sandwich al salmone. Gli chiedo se gli piace il sushi....mi fissa....lo fisso....mi fissa ancora.
Che ho detto?
Ah....già....è vegetariano.
Gli chiedo cosa mangia a colazione..
Cornflakes.
Uhm speravo qualcosa di più...non lo so ....vegetariano.....tipo pane di kamut con miele coltivato in malesia.
Si è fatto tardi , ha anche saltato la lezione all'università per stare con me, mi accompagna alla fermata dell'autibus anche se è nell'altra direzione.
A casa mangio tutta la cioccolata e ci butto su 2 pillole e un bicchiere d'acqua, mi accoccolo sul tappeto e mi avvolgo nel piumone .....mi addormento guardando la tv.
Entra Ricardo, sbatacchia tutti gli sportelli,grugnisce qualcosa in portoghese e si mette a fare le pulizie di primavera....lì e in quel momento.....fanculo.
Mentre guardo le foto scattate nel pomeriggio, mi arriva un sms di Rick....e certo che mi arriva un sms di Rick.
Una foto di una padella.
Provo a fare la carbonara, mi devi fare assaggiare quella originale.
Io:"inizierei togliendo i funghi"
Lui:"ho molto da imparare"
Io:"La pancetta è a cubetti?"
Lui:"Strisce"
Io:"Dimmi almeno che hai messo parmigiano e pecorino.
Lui:"non ne avevo"
Io:"ok sweetie, qualche volta ti cucino una carbonara."
Gli dico che sono stata poco bene , mi consiglia delle medicine, ce le ho già gli mando la foto dello scatolo.
Mi risponde..."Ben fatto, starai bene, mi prenderò cura di te"......rileggo l'ultima frase....la leggo altre 5 volte.
Passo il tel a Ricardo allibita.....butta un occhiata annoiata, e sempre annoiato si mette a fissare di nuovo il pc, ma stavolta con un ghigno in faccia.
Ah ora ti prenderai cura di me....e come esattamente??? consigliandomi medicine che già ho , quando già le ho prese e dopo che qualcuno mi ha già tenuto la mano e portato dal medico ? Facile.


sabato 3 gennaio 2015

Anno nuovo....

Deve essere stato un tir, no un autotreno....che poi è andato in retromarcia. Devo essere stata investita da qualcosa perchè mi sento come se tutti i miei muscoli fossero poltiglia.
MI giro nel letto con un malditesta quasi mitologico. Sono raffreddata lo sento...respiro male, la testa mi esplode, ho caldo....caldissimo.
Provo a girarmi e a mettermi comoda e non ci riesco.
Ho troppo caldo non è normale..poi mi rendo conto che nel letto accanto a me un altro corpo sta emettendo calore.Tipo centrale nucleare.
Mi rigiro e mi abbraccia, non riesco a muovermi. Oh well al diavolo tanto vale accoccolarmi tra le sue braccia bianchissime.
Mi riaddormento.
La notte di capodanno ovviamente lavoravo, sembra che Dio abbia esaudito a ogni mia richiesta di trovare un lavoro con dei dppi turni, per carità non mi lamento, grazie al cielo ho il lavoro....però sento che se non passo 12 ore in posizione orizzontale ....muoio.
A chiusura vedo altra gente che entra e per poco non mi lascio morire dietro il bancone...poi riconosco le facce, sono i miei colleghi che sono venuti a festeggiare la mezzanotte.
Entra Harris, seguito da Lewis suo fratello.
MI saluta con un ciao veloce.
è cambiato qualcosa....è pi freddo, eppure ne abbiamo parlato, ha casini suoi, è instabile, cambia umore spesso, ok si la solita vecchia, vecchissima solfa.
MI accendo una sigaretta vicino alla porta mentre tutti sono ubriachi e ballano e si divertono.
Lewis si avvicina e iniziamo a parlare un pò,  mi fa ridere, tipo piegata in due, non avete idea di quanto si a difficile per me trovare qualcuno sinceramente divertente.
Andiamo a fumare nel retro, sono brilla, forse sono solo stanchissima.
Si siede accanto al tavolo fradicio di pioggia , su una sedia mezza rotta, mi guarda con quegli occhi azzurrissimi e la faccia buffa.
Mi chiede se voglio sedermi.
Gli dico di no, mi dice che se voglio posso sedermi sulla sua gamba...si blocca e mi dice che forse sarebbe un pò imbarazzante.
Mi trova daccordo. Un secondo dopo Paul il mio manager/capo esce a fumare con noi, seguito da Carlos e tutti gli altri.
Ecco meglio così non complichiamoci la vita.
SI fanno le due e io sono l'unica stronza che l'indomani lavora di mattina, inizio a contemplare la possibilità di coricarmi sotto un tavolo così da essere già lì e puntuale per il servizio della colazione quando Lewis mi chiede come tornerò a casa, faccio spallucce: "Autobus, taxi.." Ride, ride e poi si blocca :"La notte di capodanno?".....ah!
Mi chiede se mi può accompagnare mentre torno a piedi....mmm immagino di si, do un occhiata alla sala, i miei colleghi sono persi, qualcuno sta ballando su un tavolo.
Guardo Harris, non mi vede nemmeno..ok, splendido, l'amicizia più breve del secolo.
Sono stanca, improvvisamente. stufa marcia di gente che dice che ci sarà per te MA poi sai com'è la vita, i problemi, l'instabilità emotiva.
Cristo qui parliamo delle basi, parliamo di un ciao.
Io e Lewis usciamo nella notte, sono brilla e non sento freddo.
Camminiamo e ridiamo , è ancora più assurdo di suo fratello quando parla.
Per strada mi mette un braccio attorno alla spalla, mamma quanto è alto...sarà sul metro e 90.
Sento qualcuno ridacchiare dietro di noi, e una voce femminile urlare :"Oh my God Lewis is that you?" mi stacco di fretta.
Un gruppetto di amici si ferma a parlare con lui, Dio buono sono ubriachi fradici.
Si allontanano e mi rendo conto che siamo quasi vicino casa mia."
"Ma tu dove abiti?" gli chiedo un pò stupita.
"Hem ,vicino al ristorante" mi risponde.
Cosa? Ma...è a pi di mezz'ora da qui. Mi dice di non essere sciocca, non mi avrebbe mai fatta camminare sola per la notte di capodanno.
Siamo quasi vicino casa , vedo una figura vestita di nero armeggiare con la maniglia della porta.....un ladro? Un barbone..PEGGIO.
Johnny, ubriaco come solo un australiano può essere.
Mi vede e mi corre incontro urlando "RAFIIII", mi butta le braccia al collo e quasi soffoco con la sua sciarpa infilata in bocca e uno dei suoi bottoni incastrato nel naso.
Mi sgancio come posso, Lewis è sconcertato.
Ci sono delle bottiglie di birra rotte davanti la porta e alcune ancora intatte.
"Johnny ma che caz..Johnny questo è Lewis il fratello di Harris, Lewis questo è il mio ovviamente ubriaco coinquilino australiano".
Poi mi rendo conto dell'errore. JOhnny sa che ho passato un paio di notti da Harris....socchiude gli occhi...fissa per qualche orripilante secondo Lewis e vedo la consapevolezza farsi strada nel suo cervello imbevuto di birra...mi aspetto che da un momento all'altro urli :"Ma non è il fratello di quello che hai baciato la settimana scorsa?"......Grazie a Dio ha una soglia della concentrazione pari a quella di un neonato e si riconcentra su di me.
"HAI LE CHIAVI???HO PERSO LE MIE?" urla..
Ok ok qui la situazione si sta infollendo, trascino Johnny per un braccio , gli apro la porta e mentre prova ad abbracciarmi di nuovo lo spingo a pedate dentro e richiudo.
Oh santo cielo.
Lewis mi guarda ancora un pò sconvolto, mi appoggio sfinita alla porta di casa, mi abbraccia e mentre farfuglio spiegazioni si avvicina sempre di più, mi bacia. Ricambio, sento che la situazione si sta complicando e poi sento che non mi interessa. Che è l'ultimo dell'anno e che mi merito un pò di festa anche io.
Sento rumori da dentro casa, lancio un occhiata alla porta e vedo la testa di Johnny apparire e scomparire da dietro il vetro della finestra in alto.
Oh per tutti gli angeli, riapre la porta e prova a trascinarmi dentro....iniziamo una specie di lotta greco romana, riesco a districarmi e lo spingo di nuovo dentro.
Lewis stavolta, per nulla sopraffatto dalla follia dell'australiano , mi afferra e mi bacia di nuovo e inizia a dire tutto quello che ogni ragazza vorrebbe sentire.
"Volevo farlo dalla prima volta che ti ho incontrata, Natale è stato deprimente pensavo ti avrei trovata a casa di mia madre, pensavo saresti venuta, volevo vederti. Quando sono tornato a casa la sera in cui Harris ci ha presentati ho parlato di te al mio coinquilino e ora eccomi qui a baciarti, non potevo desiderare un inizio di anno migliore...."
Arrossisco leggermente, guardo in basso, non so cosa dire....sembra sincero....non posso non pensare che non sa che ho baciato suo fratello, mi chiedo come la prenderebbe, poi penso che per ora non importa, rimaniamo a parlare e a baciarci come due adolescenti, mi chiede qual'è la mia storia, mi dice che mi vuole conoscere meglio.....ah probabilmente è imbottito di alcool anche lui.
Sto per dirgli che non è nulla di che quando si spalanca di nuovo la porta di casa mia.
Non è Johnny haimè...molto ,MOLTO PEGGIO.
Ricardo mezzo addormentato e in mutande....IN MUTANDE...esce fuori ed inizia ad urlare con un fortissimo accento portoghese :"O DENTRO O FUORI, CI CI CI A CIARLARE COME UN ADOLESCENTE SOTTO LA MIA FINESTRA, DENTRO O FUORI, PORTATELO IN CAMERA. I NEED TO SLEEP, FUCK OFF" e sbatte la porta.
Stavolta Lewis è sconcertato davvero.
Balbetto :" e quello era il mio coinquilino portoghese, lo so....non dire nulla ti prego".
Prima che esce anche Graem lo mando via, torna indietro, mi bacia di nuovo , lo spingo via di nuovo. Mi dice di aggiungerlo su fb, lo cerco velocemente e vedo 2 amici in comune: Harris........e Rick.....eh? ma che è una puntata di Friends? Ora si sentiranno le risatine in sottofondo.
"Rick ?" gli chiedo strabuzzando gli occhi...."Oh si ci siamo conosciuti prima che Harris iniziasse a lavorare con lui, bravo ragazzo, è un tuo collega no?".
Ok no per favore, lasciamo perdere, non è il momento.
Mi corico ancora un pò confusa.
Mi sveglio 3 ore dopo per andare a lavoro e sono un ibrido da uno zombie e un orco di Mordor.
Arrivo a lavoro in anticipo(taxi) , mi siedo nel retro e annego nel caffè, ci piove dentro, mi piove sulla sigaretta , mi piove in faccia...manco me ne accorgo, mi sono appoggiata sul tavolino su cui c'e ancora appoggiata la birra di Lewis della sera prima e quasi mi addormento.
Finisco il turno e sono moribonda, il fisico cede.
Arrivo a casa, trovo messaggi di Lewis, mi vuole rivedere, rimaniamo per l'indomani.
Entro nel living room  e ci trovo Johnny coricato sul divano, sembra la copia vivente della morte di Marat, con una fetta di pizza al posto della penna.
Gli tolgo la pizza dalle mani, la mangio mentre crollo ai suoi piedi sul tappeto, mi apro una birra e ppena si sveglia dal coma etilico ci dividiamo un brownie.
Mi racconta di essersi quasi ammazzato la mattina stessa, aveva scordato di non avere le chiavi di casa ed è uscito....è rientrato dalla finestra, a quanto pare ad un certo punto stava letteralmente penzolando a testa in giù con i jeans incastrati nel gancio in alto. Rido a crepa pelle immaginando la scena.
L'indomani mattina ho davvero DAVVERO BISOGNO di dormire ma non posso, devo andare dal dottore.
Mi trascino alle 9 del mattino nello studio del dottore, per essere civile e gentile mi lavo i denti e la faccia!
Mi accomodo e sembra la versione inglese del mio medico di base a Modica. Ma che palle , ma dov'è il famoso staff alla Grey's Anatomy?
Lasciamo stare, mi fa alcune domande e in pochi secondi mi sento come se fossi ad un interrogatorio con un poliziotto nazista.
è freddo, diretto, non si perde in battute, non sorride, forse nemmeno ha i muscoli adatti per sorridere..non lo so...mi prescrive analisi del sangue e mi dice come fare a prendere un appuntamento dal dentista.
E mi manda fuori con una pedata nel culo.
Ma ...ho aspettato mesi per questo momento, poter vomitare tutte le mie ipocondrie addosso ad un professionista...e invece eccomi qui....10 minuti dopo con più domande e volantini di prima.
Torno a casa e mi rendo presentabile, Finalmente vado dal parrucchiere.
Devo sistemare questa cosa e subito, non ho più visto tanto castano sulla mia testa dal 2009.
Entro nell'enorme sala del parrucchiere e Elle , la ragazza(ina) con cui ho parlato la settimana prima mi accoglie sorridente e squittente, mi fa accomodare e inizia a passarmi il colore , mi chiede se voglio qualcosa da bere....rispondo no sorridendo, la vedo armeggiare con i miei capelli, ciocche sparute e sfibrate di un orrendo arancione scolorito, mi vedo lo scalpo, intravedo due capelli bianchi........ci ripenso.....non è che hai un gin tonic? Mi guarda....si mette a ridere. NOn ridere
adolescente del cazzo SONO SERIA, SERIAAA.
Mi dice sorridente e felice che ora lascerà il colore in posa per 35 minuti , "is that ok?"....no , non lo è ...risciacqua tutto...ma che cavolo di domande fai? sto pagando per questa roba, certo che lo devi lasciare, anzi lascialo pure un oretta.
Sono acida e incattivita....sono Sansone quando si sveglia la mattina e scopre che quella stronzaccia di Dalila gli ha fatto un carrè...Non sono più io senza la mia chioma. Ella ti prego perdona le mie occhiatacce e fai il miracolo.
Lo fa, dopo 2 ore ho di nuovo i capelli morbidi , lucidi e soprattutto rossi...sempre pochi.
Mi accarezzo la chioma e mi passo le dita tra i capelli lisci...sorrido.....Elle sorride ....mi guardo le mani...me ne sono rimasti ciocche intere tra le dita , come uno che si fa la chemio...sbianco....mi salgono le lacrime agli occhi, Elle mi rassicura dicendo che è normalissimo.
Guardo il telefono e trovo dei messaggi di Lewis, mi aspetta davanti la caffetteria Leaf.
Mi avvio, lo vedo da lontano di spalle, parla con qualcuno...inizio a corrergli incontro emozionata.....mi blocco, mi prende un colpo , mi nascondo in un negozio, il primo aperto che trovo.
Una commessa mi accoglie e mi chiede se può aiutarmi, la guardo con gli occhi di fuori :"Che cazzo ci fa Harris li?" mi guarda senza capire, le chiedo scusa ed esco.
Vado incontro al mio destino.
Fortunatamente Harris sa, gli ho mandato un sms la sera prima, ne abbiamo parlato, in poche , pochissime parole gli ha detto che non gli importa. Lo so , lo ben so...l'ho notato quando hai iniziato  a fare il giochetto alla Rick e mi hai iniziato a spingere sempre più lontano.
Harris mi saluta velocemente e va via, Lewis...inconsapevole mi viene incontro sorridendo e mi abbraccia felice, è proprio alto e ha davvero degli occhi azzurrissimi.
Con la luce del sole mi rendo conto che ha del rosso nei capelli e nella barba....uhm....colorito bianchissimo e qualche lentiggine...questo secondo me è mezzo irlandese.
"lewis ma non è che sei irlandese?"..."Per metà",.....ecco. "e una parte inglese, ma il mio cognome è scozzese.".....Bum ...ho fatto il colpo dell'anno. In una botta ho baciato tutto il regno unito.
Entriamo e mi paga un caffè, ci sediamo in fondo...accanto al tavolino in cui 2 mesi fa esatti sedevo di fronte a Rick, inconsapevole del gioco orrendo in cui mi stavo infilando.
Ma stavolta è diverso, Lewis mi stringe le mani, non mi stacca gli occhi di dosso, mi bacia....siamo cosi impegnati a piccionciare che non ci accorgiamo della povera cameriera che ci guarda imbarazzata e non sa dove poggiare le tazze.
Mi sento  a mio agio, non so come dirgli di Harris....glielo dico e basta.
Mi guarda un pò preso in contropiede, non sembra ne felice ne incazzato...non saprei descrivere...ci pensa su un pò e poi mi guarda come se non importasse :"Non mi importa cosa è successo nel passato"...Oh beh bene allora io andrei avanti saltando il capitolo Rick se siete tutti daccordo, grazie.
Si fa tardi , mi lascia a lavoro, mi stringe le mani e mi bacia appassionatamente davanti la porta del ristorante.
Entro tutta rossa in faccia, è un turno lento...Jade e Fiona mi chiedono come è andata, mi consigliano di dare una chance al ragazzo... Finiamo il turno presto e vedo che ho dei messaggi di Lewis .
Improvvisamente ho voglia di vederlo ma reduce dalle volte in cui Rick mi faceva sembrare inappropriata sono restia a chiederlo. sono le 10 di sera e lui è già a casa.
Mi butto, glielo chiedo, mi manda dei sorrisi e mi dice di scrivergli quando stiamo chiudendo.
Allora non ero pazza io, allora è questo che si fa quando ti piace qualcuno.
Non si trovano scuse come "il mio coinquilino ha lasciato le chiavi in casa, il gatto della mia amica deve mangiare, Venere non è ancora nella casa dello Scorpione."ASPETTA GENNAIO.
Il mio manager chiude la porta, dopo l'ultimo biiip dell'allarme mi chiede se voglio un passaggio, gli dico che aspetto qualcuno e sorridente mi chiede "Per caso il fratello di Harris?" e si allontana ridendo....ecco forse non erano tutti cosi ubriachi quella sera.
Mi accoccolo sullo scalone del ristorante con il solito sacco di scones e la una pizza bruciacchiata che ho salvato all'ultimo prima che venisse buttata.
Dopo 10 minuti arriva , alto, con il suo cappotto grigio a cui mancano due bottoni e quel cappello di un colore indefinito che ha trovato allo studio di registrazione in cui lavora.
Mi abbraccia e mi bacia come se non avesse pensato ad altro.
Ci incamminiamo verso casa mia e da gentleman mi toglie tutte le buste dalle mani e se le carica lui.
Una volta in casa lo faccio entrare, gli dico di non guardare, gli tiro giu il cappello, casa mia è nel pieno dell'autogestione....le mie scarpe sono pronte per la presa della Bastiglia.
Tipo diavolo della Tazmania infilo tutto sotto il letto e nei cassetti, mi giro e lo vedo che mi fissa divertito.
Oh cielo.
Dorme da me, parliamo fino alle 3 dl mattino, mi guarda mentre entro ed esco dal dormiveglia, mi accarezza i capelli e mi dice "Sei distrutta, dormiamo un pò "...mi abbraccia e mi dice che se mai sarò di nuovo in difficoltà come in questi mesi o mi dovessi sentire sola lo posso chiamare.
è tutto molto tenero , ma faccio no con la testa, non voglio, non lo userò come terapista...me la cavo da sola , me la posso cavare da sola.
Sono arrivata fin qui da sola e cosi voglio continuare.
Improvvisamente mi rendo conto che , si , è protettivo , un suo abbraccio mi avvolge dle tutto e si offre di essere li nel momento del bisogno ma per la prima volta in vita mia non devo essere salvata, la mia vita mi piace così com'è. Non voglio vivere aggrapapndomi a lui, voglio solo conoscerlo piano piano senza fretta.
Non sono più una principessa disney in difficoltà.